
Il mio pezzo di oggi su IlGiornale.it
Pensavamo di averle viste tutte, ma avevamo sottovalutato l’inventiva di William J. Bell e sua moglie Lee Phillip Bell, gli sceneggiatori di Beautiful. O forse non avevamo ancora fatto i conti con la loro capacità di stare al passo coi tempi. «Ho indagato nel tuo passato. Tu non sei mia sorella, e non sei nemmeno Maya, tu sei… Mio fratello». Ecco le battute della scena choc andata in onda pochi giorni fa negli Stati Uniti e che noi vedremo in Italia tra qualche mese. Proprio così: nella soap opera più seguita al mondo, e nella rosa delle più longeve, sbarca il primo personaggio transessuale. Si tratta di Maya, graziosa e giovane donna di colore la cui storia si imporrà tra le labirintiche vicende di Beautiful, toccando la vita sentimentale di Rick Forrester. La notizia rimbalza proprio mentre in Italia il pubblico è diviso dal recente (primo) bacio gay della soap opera di Rai Tre Un posto al sole: prova che le «quote gay» sono approdate anche nella tv generalista. Nei serial americani c’erano già state diverse storie a sfondo omosessuale: in Will&Grace (popolare sit-com americana trasmessa dalle reti Mediaset) il gay era proprio il coprotagonista interpretato da Eric McCormack; nei teen drama Dawson’s Creek e Buffy L’ammazzavampiri c’erano stati rispettivamente un comprimario omosessuale e una ragazza lesbica; episodi saffici anche in Grey’s Anatomy. Ma il pubblico di The Bold and the Beautiful è molto diverso: l’introduzione di una trasngender è un termometro ardito della flessibilità e del gusto di milioni di over sessanta. Abituati, per carità, a incesti, scambi repentini di coppie, scene di sesso accennato tra personaggi di età molto diverse, morti e resurrezioni, plastiche facciali di personaggi presunti morti e nuove vite dall’altra parte del mondo, gravidanze procurate con l’inganno, violenze sessuali: perfino la sostituzione dell’attore Ron Moss, storico mascellone che del suo Ridge aveva fatto una effigie proverbiale, apparentemente intoccabile. Ebbene, il personaggio di Maya squarcia un velo (proprio come suggerirebbe il suo nome) più delicato, perché il transessualismo – mai neppure sfiorato dalla saga dei Forrester fino a oggi – è un tema al quale in moltissimi, nell’Occidente che ha importato la soap opera, potrebbero non essere pronti. «Ho sempre pensato che Maya fosse un personaggio falso, ma esser stata un uomo, a Beautiful, è un voltafaccia crudele», commenta un utente su Youtube. «Ehi, ma è impossibile! – osserva un altro fedelissimo – Ha avuto un bambino. Quando è arrivata a Beautiful era in cerca di suo figlio. Come fanno i produttori adesso a darle un passato di uomo?».
Nella sfavillante serie-tv Ally McBeal, un avvocato si era perdutamente innamorato di una sua cliente, salvo poi scoprire che la bellissima fidanzata era una trans. Dapprima disposto a viverle accanto comunque, a dimenticare il dettaglio anatomico in favore di un sentimento che in tutto – diceva l’avvocato – era rimasto integro e rivolto a una «donna», il personaggio finiva col deporre le armi. Era più forte di lui, e condividere l’intimità con un fallo maschile di troppo gli era insopportabile. Ma ci trovavamo in un serial dissacrante e sincero a tutti i costi. Chissà fin dove si spingerà la soap.