Nuovissima e splendida, poco da dire, questa nuova recensione de “Le ragazze del borgo”
Simonetta Caminiti
Pubblicato il giugno 11, 2017

Recensione di Mandy Morabito per il blog “My Milky Way”
Il volume si presenta discreto e sottile, ricco di immagini raffinate, le immagini firmate dal fotografo Manuel Colombo che dipinge col suo obiettivo sempre la stessa ragazza, una ragazza diafana, esile, dai capelli voluminosi e la pelle bianca piena di lentiggini. Un’Anna dai capelli rossi originalissima che posa per tre racconti erotici. Racconti erotici scritti con grande classe. Le storie, tutte diverse tra loro, di Caterina, Lisa e Ily. Il “borgo”, quel borgo che dà il titolo all’antologia, non è che un luogo dell’anima dal perimetro stretto e l’area infinita, il borgo delle tentazioni, il borgo delle transizioni a un’era adulta a cui forse non si è del tutto pronti, ma che si cerca di raggiungere correndo sul treno della passione. Tre passioni completamente diverse. Una nata per caso, sull’onda di un esperimento trasgressivo, un’altra generata e consacrata attraverso i ricordi d’infanzia, e la terza, anch’essa in qualche modo pertinente all’esperienza infantile, mossa proprio da quel contesto senza scosse e senza peccati, che in apparenza è il borgo: la storia di una giovane di quindici anni orfana e senza affetti che si aggrappa con le sue unghiette all’amore carnale di un uomo più grande.
Un elemento stravolgente di queste tre belle storie è l’insolito assortimento di campi semantici, il passaggio violento dallo stile altissimo e morbido delle descrizioni, a un modo di chiamare e raccontare l’amore “maleducato” e senza la più pallida inibizione. La fusione, potremmo dire, dell’alto e del basso, dell’etereo, quasi mistico (spesso rappresentato anche dalle immagini) e del terreno, quasi fangoso: le sfumature dell’eros quando le si scopre, in fondo, per la prima volta. Quando si sceglie di viverle tutte, quando le si assolutizza nello spazio eterno di settanta pagine. Il sesso che è un mezzo per conoscere “la parte più vera di sé”, ma mai dissociato da un profondo sentimento, retaggio romantico duro a morire anche nei modelli che devono esser stati di Caminiti, cioè i grandi classici di questa letteratura: D.H. Lawrence e Anais Nin su tutti. La vertigine che provocano i balzi veloci (veloci come tutta la narrazione di questi tre racconti) dalla poesia alla prosa.
“Le ragazze del borgo” è un cofanetto che punta ad affascinare il pubblico adulto (almeno sopra i vent’anni) che ama la sincerità delle storie, dei personaggi, delle persone. Risulta da un’intervista che sia però la prima e unica, l’ultima esperienza nel genere erotico che Simonetta Caminiti ha intenzione di consegnare al mercato.