Ieri ho scritto questo pezzo, che originariamente doveva essere una lunga apertura. Accompagna invece, oggi, una bellissima e struggente storia d’amore a pagina 17. Io, però, ve lo racconto tutto intero. 

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Strano a pensarsi, ma anche un esercito fatto di solitudini può essere organizzato, intraprendente e solidale. Soprattutto se per «solitudine» intendiamo una condizione solo apparente, e che abita perlopiù l’immaginario delle coppie: la condizione, appunto, dei 9 milioni di single che vivono in Italia quest’anno.  Ma il regno degli  «scoppiati» è sempre più aiutato da iniziative, eventi ad hoc, e soprattutto siti web che imbottiscono di consigli le loro serate silenziose, il loro caos solitario, la loro quotidianità in perenne fuso orario col resto del mondo. Secondo il sito Speedvacanze.it, il single adora i viaggi di gruppo. Ecco perché il famoso tour operator ha sperimentato una formula che punta sulle affinità elettive dei clienti single: «Selezioniamo i partner di viaggio abbinando le diverse tipologie analogiche di appartenenza – spiega Roberto Sberna, direttore generale di SpeedVacanze.it –. Coloro i quali partecipano ai nostri viaggi hanno spesso l’impressione di conoscersi già quando si incontrano per la prima volta il giorno della partenza». Ma non è certo l’unico espediente per favorire la socialità dei «senza partner» italiani. Anche se negli ultimi dieci anni la popolazione single è cresciuta del 46%, c’è una iniziativa a loro misura dal 2002: si chiama «La cena degli sconosciuti». Il sito web di questa fantasiosa formula mette a disposizione appuntamenti in tutta Italia (si partecipa compilando un modulo online), mirati a persone che abbiano voglia di socializzare con commensali mai visti prima. L’idea nasce appunto per i milioni di single in cerca di dialoghi, contatti ed esperienze del tutto nuove, e la pagina web recita proprio così: « La Cena degli Sconosciuti è la prima social dinner italiana. Nata nel 2002 ha fatto incontrare diverse decine di migliaia di single.». Una social dinner che non trascura neppure la sera di Capodanno.

A voler tirare le somme delle tendenze più calcate dai single, l’incontro con un paio d’occhi sconosciuti, la speranza, dunque, di aprirsi a una relazione, resta il filo rosso delle loro esperienze turistiche e del loro diletto fuori dalle mura domestiche. Ma non necessariamente il «single organizzato» punta a una relazione amorosa. Spesso, la curiosità lo muove verso amicizie che, partendo dalla stessa situazione sentimentale, permettano di far coincidere tempi, esigenze e stile di vita con quello di nuovi amici. La community «Vita da single» suggerisce agli «scoppiati» moltissimi eventi adatti a loro, con tanto di proposte vantaggiose per pernottamenti in camere singole negli alberghi italiani.

Il fenomeno è talmente espanso da aver aperto uno vero e proprio studio sociologico sugli «Sneet»: quei milioni di single che né cercano un nuovo amore né, attualmente, flirtano con qualcuno. Quelli che non considerano la mancanza del partner una condizione transitoria, quelli che non ne fanno una questione di attesa, tantomeno intraprendente. Quelli che, probabilmente, fanno dell’autosufficienza un’abitudine sempre meno «scabrosa» anche nei ristoranti, nei cinema, a spasso per le strade della città. Uomini e donne che, forse, non sono particolarmente spaventati neppure dalla prospettiva di invecchiare senza un solido compagno di viaggio. Che sfidano la convinzione che la vita sia piena, intera e completa solo se si è in due. Che che marcano la differenza tra isolamento e solitudine. Un sottomondo che, dati alla mano, diventa sempre più affollato.