Ho scritto (e mi occupo) di cronache nazionali ed estere, di violenza di genere, di lavoro, costume, e arti: arti, ovunque io abbia potuto e possa. Da 12 anni.

Le mie operine creative pubblicate sono 3 e presto amerò vedere la quarta in un volume quanto mai vivo, perché una storia a fumetti. Ma, you know, senza la mia curiosità un po’ morbosa per certe figure, defilate e fondamentali, della storia del cinema, nulla sarebbe stato possibile e reale oggi.

La mia vita nella scrittura e nella comunicazione è partita da tutto ciò che che ho scritto, con Massimo Veronese, in Senti chi parla (Anniversary Books, 2017). Un volume che compendia anni della mia gavetta, i miei sogni di ragazzina e dell’amore per il bel suono, la voce che vibra e che commuove.

In questa foto (così restiamo sul pezzo) il ministro Dario Franceschini, col mio libro sottobraccio a Venezia due anni fa. Per non dimenticare. E per dire, non senza giustificata gratificazione, che questo ministro ha conquistato la mia fiducia (di cittadina e di professionista che si muove nelle arti) da tanto tempo: da tanto tempo prima di Venezia, e più tardi. E mi piace dirlo.

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