Partirei da un pensiero che sfugge dalle briglie, così com’è. Nulla ci rende liberi quanto riuscire (e la strada è lunga) ad affrontare i nostri incubi. Finanche i peggiori.

E dal sacro al profano, dalle “perle di saggezza” a buon mercato alle piccole miserie quotidiane… un saluto da questo giardino, che è tornato a una temperatura d’agosto. Un giardino che presto mi mancherà. E quando non sarò qui, e mi troverò nell’Urbe per un bel po’ di tempo, perlomeno (altro che miserie!), sarò in compagnia di Diana, 1999, sempre più prossima all’uscita in libreria.

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