Quest’anno la “vacanza” è tristemente virtuale. Ma è pur sempre “l’anno di Dante” (ovvero il settecentenario dalla morte di Dante Alighieri) e… ripropongo un pezzo che scrissi per il Giornale. Il 22 gennaio di 2 anni fa 🦋
(di Simonetta Caminiti) La Francia ha fiutato l’affare. Ma ha tutta l’aria di un affare sentimentale: di profumo – a proposito del «buon fiuto» – della carta ingiallita, dell’inchiostro che, silenzioso, ha mutato il mondo. A Becherél, in Bretagna, sorge un borgo medievale: 700 abitanti e ben 15 librerie. Tra le strade e le mura di pietra, un recinto che fa sentire al sicuro i turisti: il Libro, quell’oggetto desueto (così pensavamo, sbagliando) che fa sentire in patria chiunque, dovunque. Tant’è vero che sul web la promozione recente di questa semisconosciuta comunità è diventata virale. La Francia, dicevamo. «Le Pavillon des lettres» è un hotel nel pieno centro di Parigi; dalle finestre, il panorama mozzafiato della Ville Lumière, ma nelle stanze, un piumone e tanti librI. […] La British Library di Londra permette ai visitatori di ascoltare la voce di Virginia Woolf. L’unica registrazione esistente di quella voce che, nei libri, sappiamo esser fatta di «flusso di coscienza», di scroscio silenzioso e immortale, messa a disposizione dalla BBC: nella famosa biblioteca di Londra, è disponibile per gli appassionati della scrittrice inglese. [E altro ancora qui:]
