Da molto tempo non condivido facilmente (o per nulla) la mia produzione di articoli, anche realizzati con passione, nella sfera giornalistica.
Perché, per meditata e gioiosa mia scelta, il giornalismo non è più la mia professione a tempo pieno da due anni: e altro sto costruendo con tutto il sudore e l’amore che ho.
Però è raro riscoprire come mi occupassi di versanti differenti, e di tutti i colori della narrazione giornalistica, nello stesso giorno. che tutto ciò si potesse trovare nella stessa edicola, per esempio. E che ci avessi lavorato di giorno e di notte: ripeto, felice di farlo.
I 20 novembre passati.
Due anni fa, in prima pagina, parlavo de ‘La regina degli scacchi’, su Il Giornale.
Su F, Cairo Editore, facevo il punto di quattro emblematiche (e molto diverse tra loro) storie di donne finite in tragedia. Il commento era di Roberta Bruzzone.
Su ‘O Magazine parlavo delle prime quattro stagioni di una delle serie più profonde e interessanti degli ultimi 10 anni: ‘The Affair’. “Se nulla può salvarci dalla morte, almeno l’amore ci salvi dalla vita”, era l’ultima citazione del pezzo…



